giovedì 10 settembre 2015

Carattere


       Mia madre (quasi 94 anni, molto ben portati), partecipa a una riunione di vegliarde, ascolta con pazienza (ma ne ha poca...) alcune melensaggini sul ruolo dei migranti nel futuro mantenimento del Welfare State italico, poi chiede educatamente la parola, la ottiene e parte in una filippica contro quelle "anime belle" che credono che quando il rapporto sarà 100 a 1, i cento vorranno affaticarsi a mantenere l'uno; così, perché sono buoni di cuore. "Siamo solo noi" - prosegue - "che siamo talmente coglioni (dice proprio così) da mantenere, con le nostre pensioni da fame, le 'pensioni d'oro' dei politici e dei burocrati di Stato".
       Sconcerto nell'assemblea di nonnette, ma anche molti applausi.
       Seduto in fondo alla sala, sogghigno: con i giusti discepoli, lo "spin doctor" lo so fare ancora bene...
       Il meglio però viene dopo, nel durissimo scontro che mia madre sostiene con qualche vegliarda "buonista". A quello non l'ho preparata io, quello è carattere. Quello ce l'hai o non ce l'hai.
       Nella mischia, mammà si trova sempre bene. Provo un legittimo orgoglio filiale. Il carattere mi è sempre interessato più di qualsiasi altra cosa. Per carattere, ho fatto scelte che i più reputavano folli. Non me ne sono pentito.

                           Piero Visani