mercoledì 16 settembre 2015

Il pensiero unico

       Sono indietro, sono indietro, sono dannatamente indietro! Ci penso ogni giorno e ne attribuisco le cause all'età, ormai sempre più avanzata. Tuttavia, cerco pure di pensare ancora con la mia testa e mi accorgo che è proprio quello che non va.
       Ho delle idee di un certo tipo? Non vanno bene. Ho una mia visione del mondo? Fa ribrezzo. Sono l'assoluto Nulla!
       Un tempo si diceva che il "totalitarismo dolce", l'essenza della democrazia plebiscitaria, ti consentisse di dire tutto, salvo operare la piccola precauzione per cui potevi - sì - dire tutto, ma esso faceva in modo, togliendoti ogni possibilità di amplificazione del tuo pensiero, che nessuno ti ascoltasse.
      Ora questa scelta deve essere apparsa - ai "sinceri democratici" - eccessivamente libertaria, nel senso che ora ti viene chiesto di adeguarti a un modello, altrimenti non sei Nulla e non hai legittimità. Non pensi che quello in cui vivi sia "il migliore dei mondi possibili"; ritieni che l'UE sia una nuova forma di "democrazia guidata"; non fai salti di gioia per un'immigrazione che pare ormai diventata una forma di invasione? Le tue non sono idee, sono COMPORTAMENTI sbagliati e, come tali, devono essere repressi.
       L'ora dei "manicomi di Stato" di marca sovietica si avvicina a grandi passi e so già che prima o poi ci finirò, però mi sorge spontaneo un interrogativo: ma anche in Corea del Nord si ha pieno diritto di cittadinanza se si ragiona come Kim Jong-un, o sbaglio? Vorremmo imitarla?
     Non parliamo poi dei consigli su come "dovrei essere": sei di destra? Sappi che c'è una destra "civile" - quella che piace a noi - e una "incivile" - quella di cui fai parte tu. Adeguati in fretta! Sei al di là della destra e della sinistra? Sei un "rosso-bruno", un "nazimaoista"! Al rogo, al rogo, in nome ovviamente della libertà, della civiltà e della democrazia.
       Quindi fai in fretta a diventare come ti è richiesto, altrimenti NON SARAI LIBERO E "CIVILE".
        In una parola - come è stato sinteticamente espresso da Matteo Renzi - devi scegliere tra essere  tra un uomo o una bestia. E naturalmente, di fronte a un interrogativo formulato da lui e in questi termini, senza nemmeno le finezze concettuali di un Ernesto Galli della Loggia, la scelta diventa immediata e facilissima: se "quello è un uomo", sarò per sempre una bestia...!

                                      Piero Visani