Chiunque abbia frequentato - per sua personale insipienza, sia chiaro - le sedi dei partiti del Centrodestra italico sa bene che il problema principale è di natura lombrosian-antropologica e che Maurizio Crozza, nel rappresentare provocatoriamente la figura di Antonio Razzi è stato molto signore, pieno di "aurea levitas". L'originale, a vederlo interpretare la sua caricatura, pare anche persona di spirito, per cui non me la prenderei con lui.
Preferisco parlare di quelli che di spirito non sono affatto e che hanno ridotto la concezione della politica a leccare terga e corrompere/farsi corrompere.
Il "mercato dei buoi" cui assistiamo in questi giorni per correre in soccorso a Renzi, magari tramite Verdini, sta solo ad indicare che il criterio dominante nei partiti del Centrodestra è la meritocrazia: alla rovescia, ovviamente. Non che non esistano le eccezioni, per carità, ma i più sono una caricatura di Crozza che fa la caricatura di Razzi e, per un vitalizio e qualsiasi altra somma ad esso connessa, farebbero qualunque cosa.
La constatazione non mi preoccupa minimamente, non sono moralista e non mi interesso di "politique politicienne". Mi dà solo un po' fastidio averne visto alcuni aprire e chiudere convegni culturali con la stessa grazia con cui si chiudono le stalle (del resto costoro pensano che gli intellettuali siano delle bestie e dunque va dato loro merito, nel caso di specie, di essere stati per una volta autentici e sinceri) e mi dà ancora più fastidio aver sentito alcuni di loro commemorare eroi veri, magari arrivando fino all'esibizione di comodo della falsa lacrimuccia.
In Italia si ama molto questo tipo di comportamenti. Io infatti sono apolide e alieno.
Piero Visani