Un "silenzio assordante" ha circondato la sentenza con cui la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha condannato pochi giorni fa l'Italia per il ruolo svolto dalle nostre autorità nella sozza vicenda del rapimento di Abu Omar, imam della moschea di viale Jenner a Milano, avvenuta nel 2003 da parte di agenti della CIA, sicuramente spalleggiati e coperti da colleghi italiani.
La Corte ha stabilito che le autorità italiane erano a conoscenza del fatto che la "coraggiosa impresa" altro non era che una delle tante "extraordinary renditions" condotte dal governo USA in giro per il mondo, con il prelievo del malcapitato e il suo trasferimento a forza in un Paese amico, dove esso potesse essere fatto oggetto di torture, nel caso di specie l'Egitto (si sta vedendo in questi giorni, dopo l'assassinio di Giulio Regini, quanto si tratti di un Paese amico e quanto anche incline alle torture...).
La Corte ha condannato l'Italia per il notevole ruolo di copertura da essa svolto, visto che le autorità di Roma non solo hanno consentito che Abu Omar fosse sottoposto a tortura e maltrattamenti, sia pure in un Paese straniero, ma hanno coperto con il segreto di Stato l'operazione della CIA e hanno addirittura concesso la grazia ad alcuni agenti americani coinvolti nella vicenda.
Interessante il parallelismo che può essere tracciato con il cittadino medio, che deve stare ben attento a difendersi da aggressioni armate anche tra le mura domestiche, pena la condanna a pene gravi e risarcimenti vari dai giudici nazionali, mentre per un rapimento a mano armata per le vie di Milano si può concedere qualsiasi tipo di attenuante e di grazia, poiché si tratta di sgherri del padrone impegnati ad eseguirne i non sempre libertarissimi voleri.
Personalmente, non trovo nulla di particolarmente riprovevole nell'esercizio degli "arcana imperii", che sono così da sempre e così devono essere. Mi risulta invece molto fastidioso sentirmi le tirate democratiche di quelli che devono giustificare i loro comportamenti di fronte alle "anime belle" e a quelli che hanno il perdurante vezzo di ritenere che certi sistemi politici siano migliori o diversi da altri. Dipende solo da quale è la tua posizione rispetto alla canna del fucile, ragazzo, se dietro o davanti. Non l'hai ancora capito che il diritto è quello? Suvvia, sveglia!!
Piero Visani