Fu leggendo il terzo capitolo di "Comme le temps passe", di Robert Brasillach, intitolato "La notte di Toledo", che mi resi conto - da supergiovanissimo - che il sesso poteva rappresentare una delle vie più dirette per l'ascensione al sublime. Non ho mai veramente dimenticato quelle pagine, scritte da un autore che non pare avesse un rapporto semplicissimo con la sessualità, ma dove riesce a chiarire come animalità, spiritualità e trascendenza appartengano a un "continuum" che è uno dei principali percorsi di ascesi consentiti all'essere umano. Credo sia una lettura che mi abbia influenzato per la vita. Scoprii presto che non era per nulla condivisa, ma me ne feci una ragione...
Piero Visani