Una persona che stimo mi chiede un parere personale sul concetto di ragionevolezza. Esito e vorrei sottrarmi al compito, ma poi la faccio contenta: "la ragionevolezza è quella cosa per cui, quando sei sicuro di aver trovato una soluzione che sicuramente funzionerà, il tuo orientamento viene bocciato dai più in quanto singolare, e viene riportato nel 'mainstream'. A quel punto, hai due possibilità: o lasci perdere e ti dedichi alla tua personale irragionevolezza, oppure ti adegui a quello che ti viene chiesto di fare e produci una sciocchezza di dimensioni colossali, che piacerà al grande pubblico e a chi lo eterodirige, e che lascerà tutto esattamente come prima, con tutti immersi - felici e contenti - nella "cloaca maxima" in cui stavano già vivendo. Tutti ti diranno 'bravo!' e te lo diranno ancora di più se - proprio come volevano loro - avrai lasciato tutto come prima, la stessa fogna di prima.
A quel punto, sarai un uomo di successo e potrai INCIDERE DAVVERO sulla realtà... In tutto questo, vedo delle formidabili aporie concettuali, ma io sono notoriamente scemo e totalmente irragionevole. E mi vanto di entrambe le cose. In particolare, visti gli intelligenti presenti su piazza, soprattutto della prima...
Piero Visani