Ci sono quelle giornate in cui lo percepisci nettamente: ne senti l'esistenza, sai che lo stai percorrendo. Io però mi chiedo sempre: "da quant'è che lo sto percorrendo, e perché?".
Non ho risposte. Di natura sono ferocemente prometeico, ma non posso davvero dire che tale disposizione d'animo mi abbia mai giovato, anche solo un po'. Solo battaglie perse, le solite, un po' in tutti i campi. Da tempo immemorabile non mi chiedo nemmeno perché. Combatto e basta. Devo testimoniare, lo so e lo faccio. Ma ho cessato da tempo di farmi illusioni sugli esiti.
So bene di non c'entrare alcunché con il mondo che mi circonda, dunque perché, dove e come trovare potenzialità di successo? Mi limito a sopravvivere, cercando di anestetizzare il dolore. Sono uno specialista di anestesie varie e tuttavia amo inocularmi poco anestetico, per soffrire di più, per guardare in faccia l'abisso, per non farmi sconti.
Non ho più una sola speranza, ma la determinazione mi è rimasta, poiché la resa non è prevista e tanto meno ammessa. Essendo di natura consapevole, sento il peso della Matrice, ne individuo forme e meccanismi, e non mi illudo di essere vivo. Recito nel mio quotidiano "Truman Show" ed ho il vantaggio di sapere bene di esservi totalmente immerso.
Il mio animo è squassato, ferito, contorto, pieno di cicatrici mai completamente rimarginate. E' durissimo andare avanti in queste condizioni, senza un barlume di speranza, ma so che devo farlo e lo faccio. E' orribile, vivere così, ma mi hanno detto che era (ed è) "il migliore dei mondi possibile" e mi piace assaporare fino in fondo questo amarissimo calice.
Mi sarei immaginato un "viale del tramonto" esistenziale ben diverso da questo, ma questo è ciò che ho avuto e vado avanti; forse per inerzia, ma vado avanti. La vita deprivata di qualsiasi speranza per il futuro è la più terribile delle tragedie, ma mi sono formato su testi che mi hanno insegnato che non ci si tira mai indietro, e resto qui. Se dovessi cogliere una mezza vittoria, un miliardesimo di successo, sono certissimo che nemmeno io vi crederei, ma questo è quanto devo fare - combattere - e continuo a farlo.
Piero Visani