sabato 15 marzo 2014

Dionisiaco e apollineo

       Per gran parte della mia vita, il mio comportamento pubblico è stato per così dire "apollineo": sentivo dentro di me forze terribili che volevano scatenarsi, ma l'educazione che mi era stata impartita, prima ancora che la visione del mondo cui ispiravo i miei comportamenti, mi portavano a nascondere le parti oscure del mio Io, il "cuore di tenebra della mia esistenza".
       In anni recenti, recentissimi, questo mio atteggiamento mi ha provocato una delusione più grande di altre e di colpo, con la subitaneità che mi è propria, ho deciso di cambiare, di dare spazio solo ed esclusivamente alla parte più oscura di me, a quel sottofondo dionisiaco che ha sempre permeato la mia vita, ma che in un modo o nell'altro avevo cercato di occultare e conculcare.
       Scottato da un'esperienza dolorosa, in cui non ero stato pienamente me stesso e, quando lo ero stato, avevo subito una totale emarginazione, mi sono chiesto che senso avesse continuare a rimanere chiuso in tale dicotomia, ad annegare in tale penosa contraddizione, e ho scelto di far venire fuori tutta la mia componente dionisiaca, tutto il mio lato oscuro: niente più maschere, solo la forza terribile che covava e cova dentro di me, senza mediazioni o compromessi.
      Pensavo che una scelta del genere mi avrebbe creato problemi e invece, con grande rapidità, mi ha riportato alla vita: non sono mai stato uomo da facili compromessi, ma accettarli per quieto vivere o per rendermi "socialmente spendibile" aveva finito per mettermi in contatto solo con persone che da me proprio tale vocazione compromissoria volevano. Dare un taglio netto a tutto questo, per contro, ha posto fine a un certo tipo di rapporti, ma mi ha posto finalmente in sintonia con chi cercavo.
       Nelle relazioni con l'altro sesso, ad esempio, la mia dimensione apollinea mi aveva trasformato spesso in uno sconfitto, in un "amico asessuato" di quelli che pagano molto (ristoranti, viaggi, etc.) e ottengono niente, se non qualche vaga promessa di "ritorni" mai destinati a concretarsi, e tutto l'enorme carico di passioni che mi porto dentro aveva finito per sfociare in una serie di rapporti uno più insoddisfacente dell'altro, tutti fatti di repressione e mortificazione della carne.
      La svolta, quando infine c'è stata, è stata netta, decisa, ad alto profilo, e mi ha portato a rifiutare questo tipo di rapporti per inibiti e repressi per andare a cercarne altri, la cui unica e possibile logica fosse la ricerca di ebbrezza, nel senso più esasperato attribuibile a questo termine.
      Il cambiamento è stato radicale e tale mutamento mi ha molto favorito, perché ha allontanato da me tutte le donne che da me cercavano qualcosa di conforme ai loro interessi, in cambio di poco o preferibilmente di nulla. Al tempo stesso, però - e questo forse io non osavo sperarlo - mi ha messo in contatto con persone che avevano una visione del mondo esattamente identica alla mia, che volevano TUTTO e SUBITO, che intendevano un rapporto, qualsiasi tipo di rapporto, come una inebriante esperienza olistica, fuori da mediazioni, prese in giro e repressioni. Un "salto nel vuoto" senza paracadute e senza rete, per il solo gusto inebriante di saltare. Persone di livello sublime, autentiche dee, vestali di un'etica assolutamente affine alla mia.
       Sono stato abbondantemente premiato, in questo mio nuovo atteggiamento, come credo succeda ogni volta che si compiono atti di coraggio. Da dionisiaco dichiarato, ho cominciato a cercare donne che condividessero questo mio atteggiamento, questa mia visione del mondo, e le ho rapidamente trovate. Alle "sante", perbeniste e represse, un caro saluto, per niente nostalgico. La colpa era solo mia, non cercavo le persone giuste. Dunque nessuna recriminazione, errori miei.

                                          Piero Visani

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