giovedì 13 marzo 2014

Il trionfo del... conformismo

       Questo Paese ci ha abituato a spettacoli desolanti: "padri della Patria" che si susseguono a ritmo di carica e a cui tutti prestano ossequio, non perché vi credano nemmeno un po', ma per puro conformismo, per far vedere che sanno leccare le terga almeno bene quanto gli altri...
       Sconforto totale. Una volta di più siamo al "perbenismo interessato, alla dignità fatta di vuoto, all'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto".
       Siamo fatti così: piccoli servi sciocchi, contenti di applaudire al potente di turno, nel timore che, astenendosi dall'applauso servile, possiamo correre il rischio di apparire degli oppositori. Non sia mai! Gli oppositori vivono in altri Paesi, il nostro senso del pluralismo è pari a quello della Corea del Nord e ce ne compiaciamo pure...
       Non a caso, i nostri politicanti non appartengono alla dimensione del "politico", ma a quella del "sacro", nel senso che nascono "santi", anche se raramente - questo va detto - muoiono tali...
       Lo stucchevole spettacolo continua e rarissime sono le figure che "osano" interrogarsi su dove ci abbia portato - storicamente - questa deplorevole ostentazione di servilismo: sempre più in basso, mi permetterei di suggerire, ma a noi fare schifo piace, alla follia. Ci fa sentire in compagnia dei nostri connazionali. Il conformismo verminoso è il vero collante dell'identità italiana.

                                             Piero Visani


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