Appena adolescente, credo intorno ai 14 anni, lessi questo passo di Nietzsche, tratto da "Così parlò Zarathustra". Non fu una rivelazione per me, semmai la scoperta di qualcuno che diceva cose che pensavo, ma che ovviamente non sapevo esprimere con tanta lucida intensità:
"Il drago immane si chiama 'Tu devi'. Ma lo spirito del leone dice: 'Io voglio'. 'Tu devi' gli sbarra il cammino scintillante di scaglie d'oro, e gli splende su ogni scaglia 'Tu devi!'. Valori di millenni risplendono su quelle scaglie e così parla il più potente fra i draghi: 'Tutti i valori delle cose - rifulgono su di me'.
'Ogni valore fu già creato e io tutti li rappresento. In verità non deve più esistere l'io voglio'. Così parlò il drago".
Sentendomi animato dallo spirito del leone, poco sotto lessi ancora:
"Anche il leone non può ancora crear dei valori nuovi: ma procurarsi libertà per opere nuove - questo può la forza del leone. Procurarsi libertà, opporre una negazione divina allo stesso dovere: questo, o fratelli, è il fine per il quale occorre il leone".
Da allora, e fino ad oggi, ho cercato - nel mio piccolo - di fare il leone e, tutte le numerose volte in cui mi è stato detto "Tu devi!", non ho fatto altro che rispondere, nelle parole e nei fatti: "Io voglio!!".
Chiunque mi conosca, personalmente o per aver letto qualche mio scritto, sa che mi sono sempre comportato così e che, anche nella vita privata, tutte le volte che ho sentito "tu devi!", ho sempre risposto orgogliosamente "io voglio!". Forse i miei comportamenti non sono un viatico di simpatia, ma - posso garantirlo - sono un viatico di assoluta indipendenza. Qualcuno mi ha preso in giro, NESSUNO mi ha mai fatto fare ciò che voleva. Non sarò molto amato - credo - ma per me è una questione di orgoglio essere uscito da molte rubriche. L'omologazione delle persone è così terribilmente "cheap"...
Piero Visani
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