Credo che sia assodato che, dopo gli economisti, i ragionieri, i geometri e i medici, al vertice delle mie simpatie vengano i legulei. Ma il modo con cui giustificano le loro puttanate (la volgarità è d'obbligo, con i fini pensatori...), quello è inarrivabile.
Si farebbe molto prima a dire giustizia politica e asservimento al potere. Tutti li rispetteremmo di più, in base al principio manzoniano per cui "il coraggio, se uno non ce l'ha, non se lo può dare". Oppure che, se deve leccare le terga al potere, inevitabilmente la lingua se la deve tingere di marron.
E invece no: ermellini e toghe per interventi da portineria: i diritti sono acquisiti, ma da oggi. Ieri, era un altro giorno. "Gone with the wind"...
Io non devo riscuotere nulla, a livello personale, sono un povero "untermensch" di lavoratore autonomo, ma vestire queste cose da "diritto", mi fa pensare al massimo al tennis, e in quel campo preferisco i (man)"rovesci".
Irresistibile - meglio di qualsiasi Maurizio Crozza - è la seriosità con cui ci ammanniscono queste "meraviglie". Ecco, trattare così i propri simili (neanche poi tanto simili, vista la differenza di redditi tra noi e loro) è razzismo purissimo: politico, culturale e biologico. Altro che "negri", neri e "nigger". Quelli siamo noi, come non capirlo?
Piero Visani