mercoledì 9 dicembre 2015

Quanto mi diverte


       Quanto mi diverte vedere la mia squadra preferita - la Juventus - andare a giocare partite nell'evidente intento di pareggiarle, e perderle puntualmente...
       Quanto mi diverte vedere la stessa squadra giocare nel solo intento di vincere 1-0 ed essere puntualmente raggiunta sul pari, magari al 94° minuto.
       Detesto tutto ciò che è speculativo, che è fatto con il bilancino, per risparmiare qualcosa, soprattutto idee, dunque energie nervose (perché di energie fisiche, nel calcio italiano, se ne vedono davvero poche...).
       Sono così contento quando quelli che innalzano le classiche barricate del "catenaccio", per portare via un punticino, finire in testa il girone di Champions League e non dover incontrare, agli ottavi di finale, alcune "supercorazzate" del calcio come il Barcellona o il Bayern di Monaco, sbagliano clamorosamente i loro sordidi calcoletti da sensale e se la prendono in un piede (e anche altrove...) e auguro loro di beccarsi proprio una di queste al primo turno, in modo che il ciclo dell'ignavia si possa completare nel peggiore dei modi...
       In Italia abbiamo avuto e abbiamo grandi allenatori come Arrigo Sacchi, Antonio Conte e non pochi altri, ma la predilezione dei dirigenti delle nostre società va a chi gioca il calcetto all'italiana, quello conforme al carattere nazionale: massimo risultato con minimo sforzo, e tanto tempo da dedicare alle vacanze, per il solito, insopprimibile e mai negato amore per la fancazzite acuta.
       Certe vicende sono degli apologhi, ma non le sanno interpretare né le dirigenze delle società calcistiche, né gli "allenatori" né tanto meno il grande pubblico. Suvvia, continuiamo a farci del male!

                          Piero Visani