domenica 30 dicembre 2012

Non, je ne regrette rien

      Ho trascorso la prima parte di questa terzultima notte del 2012 immerso nella lettura di un vecchio libro di Pierre Sergent, Je ne regrette rien, che è la storia del 1° Reggimento Paracadutisti della Legione Straniera (1er REP) nella guerra d'Algeria. Questa unità d'élite rimase coinvolta nel tentativo di colpo di Stato del 23 aprile 1961 ad Algeri, quando, chiamata a scegliere tra l'onore e l'obbedienza alla direttive del governo gollista, che prima aveva solennemente giurato che l'Algeria sarebbe rimasta francese, e poi aveva deciso di concederle l'indipendenza, una parte dell'esercito - con in testa appunto il 1er REP - scelse la via dell'onore e si ribellò contro il potere costituito.
      Costretto rapidamente a cedere dalla sproporzione di forze, il 1er REP venne sciolto, i suoi ufficiali processati, la bassa forza trasferita. Al momento di lasciare per l'ultima volta la loro caserma, i paracadutisti ne uscirono perfettamente allineati, a testa alta e cantando in coro, con voce vibrante, un famoso successo di quegli anni di Edith Piaf, Non, je ne regrette rien. Il perfetto parallelismo tra situazione del momento e testo della canzone fece scalpore, destò emozione all'interno di una Francia divisa tra fautori e detrattori dell'Algérie française e, da allora, divenne uno dei canti più celebri della Legione.



       Il testo non lascia spazio a equivoci:

Non! Rien de rien ...
Non ! Je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait
Ni le mal tout ça m'est bien égal !

Non ! Rien de rien ...
Non ! Je ne regrette rien...
C'est payé, balayé, oublié
Je me fous du passé!

Avec mes souvenirs
J'ai allumé le feu
Mes chagrins, mes plaisirs
Je n'ai plus besoin d'eux !

Balayés les amours
Et tous leurs trémolos
Balayés pour toujours
Je repars à zéro ...

Non ! Rien de rien ...
Non ! Je ne regrette nen ...
Ni le bien, qu'on m'a fait
Ni le mal, tout ça m'est bien égal !

      Così, mescolando - come sono solito fare - vicende personali minute e storia "alta", mi è parsa una buona chiusa per questo mio 2012. Anch'io, nel corso dell'anno, sono stato chiamato a scegliere tra interesse e onore. E non ho avuto dubbi, proprio come i parà del 1er REP. Logica avrebbe voluto che io scegliessi l'interesse, ma io non so che cosa sia. Io conosco solo l'onore. E quello ho scelto. Ne ho pagato un prezzo elevato, sotto tutti i punti di vista, ma mi sono comportato secondo coscienza e, ora che è tutto finito, "Non! Rien de rien... Non! Je ne regrette rien". E' impossibile, del resto, non seguire i dettami dell'onore, se se ne ha uno... Talvolta, coloro che non sanno nemmeno che cosa sia, nel colpirti alle spalle lo dimenticano. E così, fatti oggetto di una reazione adeguata, strillano come oche e/o tacciono come mummie. Il fatto è, miei cari, che ogni azione comporta sempre una reazione. E' bene ricordarlo, nei propri comportamenti esistenziali. Sempre.

                                                                                                         Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento