sabato 7 febbraio 2015

Consiglio di lettura


        L'ho già fatto ieri, in un post del mio blog, ma ci ritorno su oggi per consigliare a tutti la lettura del saggio del generale Fabio Mini, "Le guerre non scoppiano più", sul più recente numero di "Limes" (I/2015). Sono venti pagine (dalla 121 alla 140) di assoluta intelligenza, dove si dimostra, con ampia facoltà di prova, come i paradigmi bellici classici si siano esauriti e abbiano ceduto il passo a paradigmi nuovi, dove la dimensione istituzionale del conflitto ha ceduto il passo a quella della "guerra per bande" (politico-finanziario-criminali) su scala planetaria. Al punto - e il suggerimento, proveniente da fonte militare, lo giro a tutti i miei amici in uniforme... - da sottolineare con forza un principio che condivido da tempo: "Oggi gli eserciti non si dovrebbero interrogare sul nemico da affrontare e sulle strategie da adottare, MA DOVREBBERO CHIEDERSI PER CHI LAVORANO E PERCHE'"... interrogativo che - ahimè - non sento ancora formulare con la necessaria vigoria da chi dovrebbe a mio giudizio porselo e che lascia invece spesso rimanere sommerso da sciocchi "riflessi pavloviani" (Pavlov però usava i cani per i suoi esperimenti, non gli uomini...; non me ne vogliano gli animalisti).
       Da leggere tutto d'un fiato, il saggio in questione ne ha anche per i leader "politici" nostrani, ai quali giustamente attribuisce "il primato dell'ottimismo a chiacchiere per aver interpretato alla lettera la frase attribuita a un leader africano: "Eravamo sull'orlo del baratro, ma oggi abbiamo fatto un passo avanti"...
E far capire che da noi fanno "politica" solo i pessimi barzellettieri (di destra, sinistra e centro) e chi li ascolta - per servilismo e piaggeria - si abbassa pure a ridere..., sarebbe già un motivo più che sufficiente per leggere questo gran bel saggio., che insegna a non legare l'asino dove vuole il padrone, specie se i padroni sono asini patentati...

                           Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento