venerdì 6 febbraio 2015

Distrazioni fatali

       Gli italiani sono strana gente: li senti inveire contro i pubblici poteri in qualsiasi circostanza, dal parcheggio, all'ufficio postale; dal medico di base alle farmacie. Solidarizzano con chi si fa giustizia da sé (e la cosa in certi casi non mi preoccupa), salvo scoprire che le leggi che ci sono nel loro Paese sono le più restrittive per i cittadini onesti e le più permissive per i delinquenti.
       Ogni tanto, ma molto raramente, mi chiedo da dove derivi tanta distrazione: dov'erano, i miei cari concittadini, quando sono state approvate leggi permissive di ogni tipo, anche dai governi di centrodestra? Dov'erano quando il buon Silvio Berlusconi creava Equitalia? Dov'erano quando la Finanza arrivava nei negozi e negli studi professionali, a controllare anche una fattura da 500 euro, mentre davanti alla sede dello studio o al negozio bivaccavano 10 extracomunitari con le loro mercanzie taroccate o rubate, e non gli veniva fatta nemmeno una multa? Dov'erano, quando anche il minimo appalto pubblico era assegnato in base a precise spartizioni?
      Non pretendo certo di aver ragione. Mi pongo un semplice interrogativo: davvero nessuno ha visto niente, sapeva niente, capiva niente?
       Quando un magistrato incolpa un cittadino reo di aver - giustamente - reagito a mano armata a un tentativo di rapina, non lo fa per sadico gusto di perseguitare un poveraccio; lo fa perché questa è la legge E LUI LA APPLICA, NON LA SOMMINISTRA. LE LEGGI SONO FATTE E VOTATE DAI POLITICI, quelli che alle varie tornate elettorali si prendono - a turno - il 40% dei consensi...
      Se io mi lamento che non posso parcheggiare in una data area perché un nugolo di disgraziati mi tormenta per farsi dare un euro, se faccio le mie rimostranze a un vigile urbano o a un poliziotto, mi sento rispondere dal medesimo - se è un minimo acculturato - che lui non può far niente perché esiste un diritto di sopravvivenza e occorre garantirlo ai diseredati. In effetti, dovesse un giorno capitarmi di tornare ad avere a che fare con Equitalia (ma non credo, ormai non ho più nulla), ho già dato mandato ai miei legali di sostenere davanti ai giudici, non solo italiani, la tesi del "diritto alla sopravvivenza". Non essendo io - per quel che ne so - un cittadino di serie B (non formalmente, quanto meno), ho diritto a che venga applicato anche a me quanto viene applicato agli altri.
       Non mi interesso più da tempo di Stato, leggi, ordinamenti, norme e altre amenità del genere, ma quanto meno mi tengo pronto alla suprema difesa, anche perché, a forza di distrazioni fatali e di vedere i nostri nemici nell'ISIS, qui siamo finiti dove siamo finiti. Ottimo risultato! Tuttavia, da polemologo, sento arrivare sempre più rapido il bellum omnium contra omnes di hobbesiana memoria, e sorrido mefistofelico. In quel campo sono discretamente preparato...

                                 Piero Visani



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