lunedì 2 febbraio 2015

Moriremo democristiani?

       Dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, delle vicende che l'hanno determinata e delle convergenze che si sono manifestate nel favorirla, pare che l'interrogativo più pressante che assilla alcuni ambienti sia il sempiterno: "moriremo democristiani?".
       Ogni volta che lo sento manifestarsi, un po' mi sorprendo, perché credo che la migliore risposta ad esso sia una sola: fare ogni sforzo per non correre il rischio di vivere, da democristiani. Quella mi pare infatti la reale natura del problema: non SE moriremo democristiani, ma COME dovremmo vivere per evitarlo. A dirla tutta, infatti, ho visto molta gente che si mostrava alquanto assillata dal "terribile" interrogativo, salvo vivere, giorno dopo giorno, una vita intera da democristiani, nella forma e - fatto ancora più preoccupante - nei "contenuti".
       La storia di quattro quinti (se bastano...) della Destra politica e culturale italiana è una storia di "democristianesimo" tanto spinto quanto condiviso e talvolta pure ostentato. Niente di grave - sia chiaro - ma fingere che sia una preoccupazione "morire da democristiani" dopo avere vissuto "innumeri altre vite" in quella condizione (politica, culturale e umana...) a me pare vagamente ipocrita...

                        Piero Visani




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