Giorni fa, nel declinare - mi auguro cortesemente - il mio rifiuto di continuare a intervenire sul tema della cosiddetta cultura di destra, ho operato una sorta di parafrasi di un celebre passo della canzone "Rimini", di Fabrizio De André. Esso suonava in questi termini:
"Ma un errore ho commesso, un errore di saggezza, abortire la destra e poi guardarla con dolcezza". Non lo ripeterò, nel senso che non ho commenti da fare. Non sono di destra. Fine.
Mi permetto oggi solo una riflessione sul perché sono arrivato alla scelta proprio di quel testo. Perché esso contiene un altro passo, che mi è carissimo, e che riguarda tutto il mio atteggiamento verso la vita:
"ma voi che siete uomini
sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse
a chi non le mantiene".
sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse
a chi non le mantiene".
Come tante persone che ho conosciuto, anche quell'ambiente è specializzato nel "regalare terre promesse a chi... non le mantiene". Alla lunga, questo atteggiamento profondamente falso mi ha disturbato. E me ne sono andato per i fatti miei, così mi prometto - e soprattutto mi MANTENGO (e la sottolineatura è tutt'altro che casuale...) - assolutamente da solo.
La mia distanza dalla Destra italiana - fatte salve ovviamente le dovute eccezioni - è etica ed antropologica. E comunque siderale.
Piero Visani
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