mercoledì 11 giugno 2014

I primi 18 mesi di "Sympathy for the Devil"

      Era la mattina dell'11 dicembre 2012 quando decisi di trovare uno sfogo per la rabbia che avevo accumulato nel mio animo a causa di una vicenda personale abbastanza sgradevole. Nacque così questo blog, cui diedi un nome che mi piaceva e mi piace tuttora.
       All'inizio, e per lunghi mesi, esso ha svolto una funzione essenzialmente di sfogo, in quanto mi ritenevo vittima di un inganno e volevo comunicare tutta la mia rabbia. Poi, con il tempo, ho compreso che non c'era alcun particolare inganno, a livello personale, ma solo un tentativo di sfruttamento a mio carico andato a male o - più correttamente - esauritosi nel momento stesso in cui qualcuno aveva capito che non avrei potuto avere quel ruolo di roi taumaturge che mi era stato forse frettolosamente attribuito...
       Poiché in quella vicenda avevo profuso tutto me stesso, inizialmente non l'ho presa bene, ma poi ho capito che, se un errore ho commesso, quello è stato cercare di mettere in sintonia (e sincronia) la mia personale mentalità con la mentalità borghese. Un errore che non avrei mai dovuto compiere, poiché era palesemente foriero di (piccoli) disastri personali.
       Così è stato, ma pian piano ne ho preso atto da me, magari anche con l'illuminato parere di qualche buon amico/a. Da quel momento, ho cominciato a conferire al blog nuove identità, che si sono successivamente sviluppate in varie direzioni.
       La componente personale resta forte, perché io vedo e faccio tutto al vaglio della mia personalità, ma con il tempo ho cominciato a occuparmi anche di molti altri temi.
       Oggi posso dire di essere molto affezionato al mio blog, che si muove speditamente verso le 40.000 pagine lette e che resta un modo privilegiato per parlare a me stesso e raccontarmi agli altri. Credo sia una modalità apprezzata anche dai lettori, visto che, in definitiva, le pagine che risultano più lette sono quelle che parlano di me, delle mie impressioni, delle mie emozioni.
        Ho profuso tutto me stesso in "Sympathy for the Devil", così come sono solito profondere tutto me stesso nelle cose che faccio. C'è chi l'ha capito e chi no, ma questo è normale, nella vita. Come dicevo giorni fa a chi l'ha capito, talvolta mi sembra di essere un militare del Genio pontieri, nel senso che io provo continuamente a "gettare ponti" verso chi ritengo possa condividere la mia concezione della vita. A volte mi sbaglio clamorosamente, e ne soffro, a volte ci riesco. Questo blog è nato come strumento di dialogo e tale resta. Gli sono molto affezionato, perché mi ha aiutato in un esercizio fondamentale: distinguere il vero dal falso, capire chi ti prende sul serio e chi ti prende in giro. Esercizio riuscito.

                          Piero Visani

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