Mio padre si sposò con mia madre il 10 giugno 1940. La sede del PNF di Aosta aveva dato notizia, nel corso della giornata, che alle 18 il Duce avrebbe parlato alla nazione...
Penso a questo quasi ogni 10 giugno, da quando mio padre è mancato, e penso, senza saperlo, che anche lui - forte della sua incoscienza più che del suo sapere politico - abbia fatto una scelta del genere "on s'engage, puis on voit". Credo fosse molto innamorato di mia madre (all'epoca appena diciannovenne) e, dovendosi allontanare da Aosta, dove lei viveva e lui lavorava, abbia deciso d'impulso, come ama fare la nostra genia di romagnoli assai poco calcolatori.
Cerco spesso, nei miei genitori e nelle mie famiglie d'origine, le radici mie, del mio carattere, delle mie passioni, dei miei gusti e disgusti. Credo di avere preso l'impulsività di mio padre e la follia totale e assoluta - totalmente unworldly, direbbero gli anglosassoni - di mia madre.
Ho scoperto tardi di come fosse possibile, anche nella mia, delineare un "ritratto di famiglia in un interno". Ogni tanto ci gioco un po'. Io in realtà mi considero senza radici, totalmente privo delle medesime, ma talvolta di fa piacere pensare di averne. E faccio tutto - ma proprio tutto di tutto - in base al principio dell'on s'engage, puis on voit.
Ho capito una cosa, che mi rende questo principio ispiratore particolarmente favorevole: i borghesi (e soprattutto le borghesi...) scappano a gambe levate solo a sentirlo declinare. Loro basano tutto sulla mercatura. Tutto, ma proprio tutto, e non vorrei proprio essere volgare...
Piero Visani
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