Dopo la grande vittoria di Chancellorsville (primi di maggio del 1863), l'Armata della Virginia settentrionale, al comando di Robert Edward Lee, si preparò alla seconda invasione del Nord, dopo quella abortita l'anno primanella battaglia di Antietam.
L'obiettivo di Lee era quello di compiere una incursione in profondità nel Nord, aggirando Washington dalla Pennsylvania, per poi calare alla spalle della capitale unionista.
I Confederati sapevano bene che la loro era una difficilissima lotta contro il tempo e si proponevano due obiettivi: 1) fiaccare, con le loro vittorie, la volontà di combattimento dell'Unione; 2) indurre le grandi potenze europee, in particolar modo la Gran Bretagna, a riconoscere la Confederazione sudista. Del resto, alla dirigenza sudista pareva normale che l'Impero britannico, all'epoca tutt'altro che favorevole agli USA, vedendosi offrire su un piatto d'argento la possibilità di "europeizzare" il Nord America, trasformandolo in un territorio dove più Stati si contendevano la supremazia, non avrebbe mancato quella grandiosa occasione di confermare la propria supremazia su scala planetaria.
Prevista per la seconda metà di giugno, la seconda invasione del Nord venne preceduta da un'accurata preparazione.
Grande importanza venne conferita alla preparazione della cavalleria, in quanto essa avrebbe dovuto fungere, più che mai, da "occhi e orecchie" dell'armata confederata.
Il comandante della cavalleria sudista, il generale James Ewell Brown (detto "Jeb") Stuart, si accinse diligentemente al compito, ma - come molte altre volte nel corso della sua breve vita - venne tradito dal suo temperamento. Pervicace "tombeur de femmes", tra la fine di maggio e i primi di giugno del 1863 si preoccupò soprattutto di organizzare balli e parate che lo ponessero al centro dell'attenzione della ricca borghesia virginiana.
Tuttavia, i balli distraevano l'attenzione degli ufficiali dalle esigenze del servizio, mentre le continue parate stancavano gli uomini e logoravano pesantemente i cavalli, di cui i sudisti non avevano certo abbondanza.
La più importante di queste parate ebbe luogo l'8 giugno 1863 nelle vicinanze di Brandy Station, in Virginia, e ad essa presenziò addirittura il generale Lee, nella sua qualità di comandante in capo dell'Armata. Oltre 10.000 cavalleggeri confederati presero parte alla sfilata, di cui il noto artista Don Troiani ci ha lasciato una celebre rappresentazione, che qui riprendiamo (dove si vede Lee, affiancato da Stuart, togliersi il cappello passando davanti alle bandiere delle diverse unità).
L'evento fece epoca e fu molto celebrato in tutto il Sud, ma anche parecchio criticato, poiché ai più avveduti dei sudisti non pareva che quella reiterata ostentazione di "panache" potesse realmente giovare all'efficienza della cavalleria confederata, subito prima di uno scontro decisivo.
Piero Visani
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