Un singolo italiano, posto a contatto e confronto con il mondo, spesso rifulge per qualità positive. Un gruppo di italiani, nelle medesime condizioni, raramente fa altrettanto e talvolta addirittura "rifulge" per qualità negative.
Abbiamo una cultura individualistica, mentre quella collettiva è complicata e compromessa da sempre da quella "demeritocrazia" che è un dato consustanziale della nostra storia unitaria. Se agisce da solo, o insieme a soggetti individualisti come lui, le qualità del singolo possono rifulgere. A livello collettivo, per contro, la melassa buonista, collettivista ed egalitaria è in grado di sommergere tutto, è il "brodo primordiale" in cui sguazzano legioni di incapaci, che pretendono egalitarismo solo perché sanno bene che è l'unico modo di cui dispongano per mascherare la loro totale inettitudine. Ed è un brodo che favorisce anche il sistema della raccomandazione, perché non richiede nemmeno di dover raccomandare un soggetto mediamente capace: un totale incapace basta e avanza, purché disposto a legare l'asino dove vuole il padrone. Ma se il padrone è un asino...?
Con il tempo, queste "italiche virtù" hanno creato un sistema in cui, tanto meno vali, tanto più emergi e sei lodato; e puoi godere di solide relazioni, poiché tutto procede per cooptazione... all'inverso!. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: vi risulta che la "prevalenza del cretino" (possibilmente anche conformista e paraculo) abbia mai creato una grande Nazione?
Piero Visani
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