Un po' me lo aspettavo, non foss'altro perché me lo avevano anticipato, ma la realtà va sempre molto al di là di qualsiasi immaginazione, perché la realtà - se la guardi con occhio analitico - è quanto di più surreale possa esistere, è "naturalmente filmica".
Alla fine mi sono divertito un mondo, anche perché era uno di quei film che piacciono a me, saturo di ambiguità, in cui non si capiva chi fossero i "buoni", chi i "cattivi", e perché... Una trama complicata, densa di intrecci imprevedibili, tutti da dipanare, ad uno ad uno.
Era un film non manicheo, dunque certamente non americano; era forse la classica commedia all'italiana, anche se non necessariamente una commedia...
Mancavano - carenza grave, almeno per me - ruoli femminili, né da protagoniste, né da deuteragoniste, solo qualche figurante, confinata in parti classicamente subalterne. Eppure, ad onta di questa carenza, il film odierno mi è piaciuto molto, perché quando entri nella cultura profonda di un popolo, e scopri che non è un'invenzione, ma una ben radicata realtà, ti accorgi che non sei dentro un film, ma sei IL film. E non è detto che si tratti di una constatazione così consolante, perché in Italia il surreale è l'unica cosa veramente reale...
Piero Visani
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