domenica 6 luglio 2014

Dal falso al vero

       Dopo qualche presa in giro interessata di troppo, qualche "commedia degli equivoci" non propriamente shakesperiana, qualche adescamento tentato (e riuscito) solo a fine di autorassicurazione pre-climaterio; in una parola, dopo una penosa pratica di "esercizi non voluti di virtù", è bello poter rimediare a un crescendo di astinenze con una donna vera. Forse ne avevo pure perso le coordinate, smarrito tra virago e sessuofobe, ma la mia estrema pervicacia non mi fa desistere mai da alcunché. Dopo una sconfitta, o dieci sconfitte, può sempre arrivare una vittoria, basta cercarla con la dovuta ostinazione, senza lasciarsi scoraggiare.
       Ho preso ovviamente le mie precauzioni, visto che ho pagato un prezzo elevato alle apparenze. Ho ricercato le sintonie vere, il dialogo vero (quello bilaterale), le empatie reali, e soprattutto ho voluto che comune e condiviso fosse il desiderio di non mettersi limiti, visto che la fase adolescenziale l'ho conclusa da un pezzo e non avrei alcuna intenzione di andare a recuperarla.
        In fondo, è tutta una questione molto semplice, molto naturale, molto diretta. Basta che non ci siano in ballo interessi "altri", desiderio di presa in giro, seduzioni da insicurezza o da paura per l'inevitabile "viale del tramonto", o impedimenti di cui non è da gentiluomini parlare.
       I rapporti umani sono semplici, in fondo, se i protagonisti dei medesimi sono veri e cercano la relazione paritetica, non quella "a sovranità limitata". Molto meno semplice, per contro, è trovare la persona giusta, ma io ho imparato a mie spese a diffidare dalle fasulle, da tutti i tipi di donne fasulle che hanno "allietato" la mia esistenza, e sto facendo ottimi progressi nel mio personale percorso di ricerca di verità. Dioniso e la repressione, quali che ne possano essere le motivazioni e le cause, sono sempre in rotta di collisione. Basta prenderne atto.

                           Piero Visani
       

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