Il generale Robert E. Lee, il generale James Longstreet e il colonnello Porter Alexander a colloquio per organizzare il fuoco di artiglieria che dovrà precedere l'attacco della divisione Pickett.
Il generale Lee è consapevole che un attacco di circa 12.000 fanti, in terreno aperto, potrebbe rivelarsi un sanguinoso azzardo, in presenza di un nemico attestato su una solida posizione difensiva e in grado di sviluppare una notevole potenza di fuoco, ma è convinto che il tempo giochi a sfavore della Confederazione sudista e che occorra compiere un supremo sforzo pur di sfondare e di avanzare verso Nord, al fine di ottenere il riconoscimento diplomatico da parte delle potenze europee e una pace di compromesso.
Il generale Longstreet ritiene invece che un attacco condotto allo scoperto si rivelerà un sanguinoso e fatale fallimento, e suggerisce a Lee - suo superiore di grado - di ripensarci.
Alla fine viene raggiunta una soluzione di compromesso: l'attacco della divisione Pickett e di qualche altra unità di supporto si farà comunque, ma preceduto da una massiccia preparazione di artiglieria, atta ad "ammorbidire" le difese unioniste.
Nell'immagine, relativa alla tarda mattinata del 3 luglio 1863, Lee istruisce il colonnello Alexander, comandante di fatto dell'artiglieria dell'Armata della Virginia settentrionale, su quelle che dovranno essere le caratteristiche del fuoco di preparazione, affidato a circa 150-170 cannoni. Longstreet, a cavallo, assiste al colloquio, silente e dubbioso.
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