Non rispondetemi con De Gregori, grazie...!
In realtà, io mi preoccupo sempre di cercare di capire, in tutte le cose che faccio. E non mi restano - devo dire - grandi zone d'ombra, se non nei rapporti con l'altro sesso, dove ho sempre avuto qualche difficoltà di troppo.
Non mi riferisco a quelle gentili fanciulle che cercavano con me una one-night stand o una relazione, poiché in quelle eventualità i loro intenti erano chiari e, se combaciavano con i miei, tutto diventava possibile.
Mi riferisco a quelle fanciulle, forse un po' meno gentili e certo assai più criptiche, che si sono accostate a me per motivi che a tutt'oggi mi restano oscuri, talmente oscuri che sarei tentato di cessare di interrogarmi in merito. E tuttavia la mia perdurante brama di capire è forte, per cui mi chiedo: vennero a me per interesse di lavoro? Ma sono sempre stato un professionista qualunque, senza particolari qualifiche da esibire, o esibibili...
Vennero da me per interesse economico? Non credo proprio, non sono certo ricco.
Vennero da me per esercizio di seduzione? Può darsi, ma la seduzione è una promessa da riscuotere "a futura memoria" e, se neghi la riscossione troppo a lungo, finisce la seduzione...
Vennero da me per prendermi in giro? E' l'ipotesi che nel corso del tempo mi ha convinto di più, ma non del tutto, perché - essendo io collerico e vendicativo - non a tutte ha detto bene, nel comportarsi così...
Vennero da me perché si dice che io abbia un certo fascino, da lontano, che svanisce quando mi si conosce meglio? E' possibile e, se è così, hanno fatto bene a fuggire a gambe levate. Ne ho rincorse pochissime e, dopo averle raggiunte, mi sono preso la soddisfazione di buttarle via a mia volta. Niente di personale, solo una minima ricerca di pariteticità.
Quello che mi pare di aver nitidamente compreso, tuttavia, è la grande superficialità degli approcci che mi sono stati riservati. Lo trovo molto strano, perché tutto sono, meno che una persona superficiale. Una siffatta incapacità di giudizio è tale da risultare sorprendente. Davvero pensavano che fossi uno "normale"? Ma questo è molto più che un delitto, è un errore. Un errore di omologazione. Omologato agli altri? Imperdonabile!!! Adieu, mie care!
Piero Visani
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