Uno degli aspetti più divertenti di queste giornate eccitate e convulse è vedere quanti difensori d'ufficio abbia la Vecchia Europa. Le agenzie di intelligence belghe non avevano dato alcuna importanza a "sole" 40 ore di filmati dedicati al direttore della centrale nucleare di Liegi, trovate in un covo terroristico (forse era stato ripreso perché era un bell'uomo...). In compenso, sono spuntati da ogni dove "esperti" di terrorismo che hanno cominciato a discettare su come sconfiggerlo manu militari, non risparmiandoci a volte particolari anche parecchio cruenti.
Dobbiamo capirli: gli esperti militari europei, a meno che non siano in qualche modo connessi alle forze aeree o a quelle speciali, sono in genere soggetti afflitti da una terribile impotentia coeundi. Arrivano fino ai limiti della scopata liberatoria, ma poi qualcuno dalla sfera politica li blocca e quell'intercourse con il "nemico" che essi sognavano ad occhi aperti (non solo gli islamici hanno "il paradiso delle Urì...) si risolve, il più delle volte, in un coitus interruptus, e in taluni casi non gli è neppure possibile iniziarlo (una specie di "matrimonio rato ma non consumato").
Come tutti i maschi sanno, dalla prima adolescenza in su, il semen retentum perniciosum est, ed ecco che, in mancanza di sfoghi veri, parte la pratica onanistica. E, in effetti, tutti i media europei sono saturi, in questi giorni, delle pratiche liberatorie dei "seguaci di Onan".
La natura vagamente animale di molti di costoro, tuttavia, li rende estremamente simili ai cani di Pavlov, per cui, ogni volta che suona la relativa campanella, essi partono immediatamente con il loro riflesso condizionato. Mai due righe di riflessione su chi l'ha fatta scattare, la campanella. Mai un po' di attenzione su chi sia davvero il nemico principale. La campanella ha suonato e si profila il miraggio di un coito non interrotto: e chi li tiene?
Naturalmente, come spesso (ma non sempre, ovviamente) capita con tutti coloro che operano nell'area della sicurezza, non uno straccio di riflessione è dedicato a valutare la legittimità dei governi per i quali sono così ansiosi di menar le mani, al punto che, proprio come con quelli che "esercitano" poco, il dubbio che legittimamente ci assale è che in realtà la loro vera e unica priorità sia il "coire", "coire" comunque, non importa con chi (dai 14 agli 80 anni, si sarebbe tentati di dire...). Viene in mente una vecchia canzone di Patrick Samson, del 1969, Soli si muore, dal testo altamente evocativo...:
Oh la voglia di amare
mi scoppia nel cuore [delicata metafora...]
soli si muore...
Tu o un'altra è lo stesso [passo di autentica vocazione femminista...]
aspettare non posso
soli si muore
senza un'amore
Personalmente, essere guidati da costoro mi fa un po' paura: nessuna riflessione sui mandanti (e sui mandatari...), solo grande desiderio di "menare le mani". A quel punto, meglio menarle tributando un dovuto ossequio ad Onan... Si fa molto, molto meno danno.
Piero Visani