martedì 1 marzo 2016

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      I regimi devono essere presentati e "illustrati" per quello che sono, altrimenti non si riesce a comprenderne l'intima essenza.
Esempio 1: La povera vittima dell'illegalità

      E' tornata a casa dopo una normale giornata di lavoro. Molto stress, situazioni sempre più difficili, rischio di licenziamenti.
       Ha cenato, si guarda un po' di televisione, poi va a dormire, insieme a moglie e figli.
       Notte fonda. Rumori sospetti. Dei malintenzionati sono già entrati in casa. La persona in questione detiene un'arma, regolarmente denunciata, perché vive in una villetta, pur se non isolata.
       Urla spaventose della moglie e dei figli lo fanno ritornare precipitosamente verso la zona notte, dove due balordi, di incerta nazionalità, stanno cercando di aggredire i suoi familiari. La sola vista della pistola che l'uomo ha impugnato li induce alla fuga, e il nostro uomo non intende inseguirli più di tanto, ma solo constatare che siano usciti dalla sua proprietà. Nella concitazione del momento, non avendo un addestramento preventivo in materia, cade malamente dalle scale e dalla sua pistola parte un colpo, che fortunatamente non ferisce alcuno, ma si infigge in un muro.
       Tuttavia, il nostro uomo ha modo, nelle ore successive, di conoscere "il lato oscuro dell'accertamento". Forze "di sicurezza" che svolgono i loro compiti con la stessa partecipazione di un usciere ministeriale e poi, naturalmente, l'accertamento vero e proprio, quello a suo carico (e di chi, se no? Si sa che i balordi esistono, fatevene una ragione...): la pistola è regolarmente denunciata? Perché ha sparato? Lo sa che poteva uccidere qualcuno? 
       L'uomo è ingenuo e democratico, per cui ribatte: "ma volevano fare del male alla mia famiglia" e ottiene sguardi scocciati, come se stesse declinando noiose giaculatorie. Ne segue un monito: "si ricordi sempre di esercitare una 'minimum force'", che il poveretto neppure sa cos'è (anche se lo intuisce, visto che ha capito di essere considerato lui il colpevole) e - se per caso gli dovesse toccare di parlare con un magistrato inquirente, quest'ultimo gli ricorderà - con il solito fare infastidito e saccente - che i due balordi stavano solo esercitando, in definitiva, un loro legittimo "diritto alla sopravvivenza", che lui non può certo contestare, se è un cittadino di sicuri sentimenti democratici ed egalitari.


Esempio 2: La povera vittima del "lato oscuro dell'accertamento"

       Il nostro uomo era stato avvertito, ma lo sciocchino continuava a illudersi di vivere in un sistema democratico, con un "fisco amico". Un brutto giorno, gli capitò di imbattersi nel "lato oscuro dell'accertamento". Cinefilo appassionato, gli venne subito in mente una celebre scena de "La caduta degli angeli ribelli", di Marco Tullio Giordana, con il povero Vittorio Mezzogiorno e la bella Clio Goldmith, quella in cui il protagonista si imbatte in un posto di blocco di cui fatica a capire da chi sia composto, tanto le forze di sicurezza sono sovrapponibili a tante altre forme di potere locale (siamo in Sicilia...).
       Ecco, più o meno "il lato oscuro dell'accertamento" si svolge così e il nostro uomo si sente a pieno titolo cittadino di una democrazia, dove i suoi diritti si confrontano in forma dialettica con quelli dell'autorità statale, la quale si guarda bene dal lanciare strani avvertimenti trasversali o adottare comportamenti autoritari, repressivi e intimidatori tipici di poteri ormai cancellati dalla Storia, anche se forse, ancora, essa ha bisogno di sottoporre a un approfondito "laundering" il suo linguaggio, almeno quello...

                 Piero Visani