Sto riflettendo molto approfonditamente sui primi, per trarne le giuste conseguenze.
Uno l'ho già tratto: a-relazionalità totale, solo scrittura e lavoro, lavoro e scrittura. Di paturnie di vario tipo ho già fatto il pieno. Sat est.
Siccome pare sia obbligatorio cercare di "stare bene", io "sto bene" a negarmi, a non apparire, a non comparire, a suscitare interesse mediante la negazione.
Poi magari parlerò di più con un libro, ma un libro è sempre frutto di una (ri)elaborazione.
Quel che è importante è: NON FARE MAI QUELLO CHE GLI ALTRI, per cari o meno che possano essere, VOGLIONO CHE TU FACCIA. MAI SUBIRE RIDIMENSIONAMENTI, DECLASSAMENTI, CAMBI DI RUOLO. Mantenere un'identità. Se non piace, piacerà ad altri.
Piero Visani
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