martedì 27 giugno 2017

"Hell Riders" - Recensione

         Come è possibile passare dall'"histoire bataille", con le sue mappe, i suoi grafici, la descrizione dei movimenti delle truppe sul terreno, a una microhistoire militare dove tutto quanto è stato appena citato non manca, ma è per così dire nobilitato e impreziosito da una formidabile ricerca d'archivio condotta sulle memorie, le lettere e le testimonianze personali dei 664 cavalleggeri britannici che presero pare alla "Carica della Brigata Leggera" a Balaclava (25 ottobre 1854), durante la guerra di Crimea, da noi meglio conosciuta come "La Carica dei Seicento"?
       E' possibile farlo se si è degli storici di primissima qualità, come dimostra di essere Terry Brighton nel suo aureo libro Hell Riders, The Truth about the Charge of the Light Brigade (Viking, London 2004, 370 pp., 14.99 sterline in versione tascabile), che è una ricostruzione minuziosissima di quella che è forse la più celebre carica di cavalleria della storia.
       Dopo un capitolo introduttivo sullo scoppio della Guerra di Crimea e l'arrivo in zona del corpo di spedizione anglo-franco-piemontese, l'Autore descrive al lettore, minuto per minuto, direi addirittura attimo per attimo, tutto quanto è avvenuto nel corso di quella celebre carica, lasciando quasi sempre la parola alle testimonianze di prima mano degli ufficiali e soldati britannici coinvolti nella medesima, e anche delle forze russe che stavano loro di fronte. E' sicuramente un modo inusuale di fare storia militare, ma è altresì convincentissimo e questo approccio "dal basso" non lede in alcun modo la visione complessiva dell'evento, che anzi - nel capitolo 4 - viene dibattuta dai punti di vista più diversi e controversi, sviscerandone ogni singolo dettaglio.
       Scritto in un inglese eccellente e per nulla pesante, anzi molto attento all'esigenza di fare sì che sia di interessante lettura anche per un lettore medio e poco o punto acculturato nel campo molto specialistico della storia militare, il libro di Brighton è un'opera davvero validissima e rende assolutamente condivisibile l'affermazione contenuta nella quarta di copertina, dove viene scritto che "sarà molto difficile scrivere un resoconto più dettagliato di questo" della Carica della Brigata Leggera. In effetti, si potrebbe farlo solo scandagliando ancora più a fondo le fonti russe, senza peraltro dimenticare che il livello di alfabetizzazione dei soldati zaristi era, all'epoca, decisamente inferiore a quello dei soldati inglesi, per cui potrebbe scarseggiare la materia prima...
      A dimostrazione della sua completezza, il libro contiene un esplicito riferimento al maggiore Giuseppe Govone e al tenente Landriani, ufficiali di collegamento dell'esercito sardo, i quali chiesero e ottennero - in base all'encomiabile etica militare dell'epoca - l'onore di poter prendere personalmente parte alla carica, dove entrambi rimasero feriti e uno cadde prigioniero dei russi.
       In definitiva, un gran bel libro, la cui lettura mi permetto di consigliare vivamente, non solo agli specialisti.

                   Piero Visani



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