Far diventare disinvoltamente casuale una storia fortemente voluta richiede una spiccata capacità di "storytelling", intesa come esemplare fusione di narrazione e metanarrazione.
Come capita al dilettante quando si addentra nei meandri del diritto, errori, ingenuità ed inesperienze emergono con notevole evidenza agli occhi del professionista esperto, e si palesa quella "costruzione di realtà" che si dovrebbe (e probabilmente vorrebbe) a tutti i costi occultare, e invece risulta (e risalta...) tristemente lampante.
Ma non c'è problema, ho le spalle larghissime e ahimè già curve: mi autoaccuso di tutto e non pretendo assoluzioni. Sono io l'unico colpevole, colpevole di esistere, di essere quel fantastico soggetto che sono. Questa colpa me la assumo volentieri: non pretendo, né cerco, né merito assoluzioni. E' stata solo mia la colpa. Ho vissuto questa situazione un discreto numero di volte. Per me è un "déjà vu": ho distrutto, di mia deliberata iniziativa, il migliore dei mondi possibili. Quale iconoclasta sono!
Piero Visani
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