lunedì 12 giugno 2017

Elezioni


       Continuare a pensare che le elezioni possano avere un qualche significato, a qualunque livello si svolgano, è un errore prospettico molto grave. L'assenza di offerta politica è totale, o quasi, così come lo è la presenza di consapevolezza politica nell'elettorato.
       Vuoti contenitori si presentano ovunque e ottengono i voti o delle loro clientele o dei soggetti più politicamente improvvidi presenti nello scenario politico e sociale.
       E' evidente il tentativo delle classi dirigenti di svuotare e svilire dall'interno gli appuntamenti elettorali, di modo che essi diventino - come già sono - la semplice sanzione dell'appartenenza a uno o più club privati, che non sono né di destra né di sinistra, ma gestiscono il potere per conto terzi. Il tutto in presenza di una partecipazione al voto in costante calo.
        Tuttavia, là - come a Palermo - dove un'allenza consolidata gestisce il territorio da lunghissimo tempo, è chiaro che essa - in quanto POTERE REDISTRIBUTIVO - ottiene consensi, anche larghi. Si è forse del tutto dimenticato, nella classe "politica" italiana, che il concetto di REDISTRIBUZIONE, in politica, riguarda ANCHE i cittadini, non solo le clientele, i clan, le amicizie, i parentadi e sé medesimi.
       Ma tutto ciò che avviene è molto positivo, perché - al di là dei risibili commenti dei pennivendoli di regime - LA CRISI SI ACCENTUA, non diminuisce, e non sarà certo il consenso di quelli che credono in Macron aut similia a fermarla. Questo almeno è chiaro...?

                        Piero Visani



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