Cresciuto nell'Italia democristiana degli anni Cinquanta, non ricordo con particolare favore la retorica trombonistica del 4 Novembre, che all'epoca, per quanto bambino, mi suonava già posticcia e vuota.
Personalmente, poi, ai 4 Novembre, alle celebrazioni delle vittorie, ho sempre preferito i 24 Maggio, quando si decide di impegnarsi in un'impresa, senza sapere come andrà a finire.
Tuttavia, il mio personale ricordo del 4 Novembre va oggi agli Arditi, una genia di italiani che, al momento attuale, parrebbe estinta, ma che - ne sono certo - vive tuttora, covando come il fuoco sotto la cenere.
E a me piace pensare di essere un po' come loro: Ardito in ambito pubblico, Ardente in ambito privato.
Un omaggio a un modo di vivere che non necessariamente procura vittorie, ma rende la vita degna di essere vissuta, poiché non sarà mai un'esistenza al risparmio, o dominata dall'interesse.
Piero Visani
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