Possono nascere equivoci, su certe date, certe ricorrenze, certe commemorazioni. Può capitare, ma così non deve essere.
Ciascuna delle nostre vite si dipana lungo percorsi suoi propri, che talvolta si incrociano con percorsi di vita altrui. Logica vorrebbe che quegli incroci fossero sottorappresentati, piuttosto che sovrarappresentati per interesse, se ad essi non teniamo.
Logica vorrebbe che non si facesse leva sulla passione o il disinteresse altrui, per i propri modesti interessi di bottega o la propria mancanza assoluta di passione, di coinvolgimento emotivo.
Logica vorrebbe che ci si lasciasse vivere, piuttosto che morire; che non si cercasse di soddisfare la bramosia di un minuto, per poi buttare via le persone come ferrivecchi.
Logica vorrebbe che tutto questo NON si facesse, e invece si fa. Ne ho preso atto da tanto tempo e non ho più l'età per stupirmi di nulla, né intendo farlo. Dico solo che, se si è amanti della morte, della rinuncia, delle false accelerazioni, delle piccole operazioni interessate, sarebbe bene non cercare di approfittare dell'amore per la vita e delle vere passioni altrui. Perché sono pessime operazioni di sfruttamento, come minimo di cattivo gusto.
Il tempo, per fortuna, lenisce tutto, ma è giusto che gli amanti della vita ricordino a quelli che amano la morte, la rinuncia, la falsità, "il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto", che oggi - 2 novembre, Commemorazione dei defunti - è la loro annuale ricorrenza.
Possono essere soggetti apparentemente smart, possono avere virtù estetiche di vario genere, denaro, relazioni sociali di rilievo, ma, anche se appaiono vivi, in realtà sono morti, sono zombies, autentici "morti viventi", impegnati soltanto a spegnere, soffocare, denegare l'élan vital che anima altre persone. Forse per invidia del medesimo...
Ne ho preso atto da tempo e sul tema, nel corso degli ultimi anni, ho detto tutto quello che potevo e dovevo dire. Ma, visto che oggi è la giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, non volevo perdere l'occasione di dedicare a questi soggetti il mio reverente pensiero, invitandoli a chiedersi se giocare freddamente con le vite degli altri, cercare di prenderli in giro, abbia loro giovato, alla lunga, e li invito altresì a fare serenamente e freddamente un bilancio di questi loro capolavori esistenziali, magari in quelle sere un po' fredde e solitarie in cui nessun tipo di sostegno etilico, di paradiso artificiale più o meno artificiosamente attivato, di "risate fatte con gli amici, di brindisi felici", impedirà loro, alla fine, di "essere come adesso, da soli con se stessi". E di chiedersi se per caso, a conti fatti, la loro vita non sia un continuo 2 novembre... Si risponderanno di no, ovviamente, ma in fondo al loro animo sapranno che quel "no" è un "sì".
Piero Visani
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