Sono un grande appassionato di Irlanda, di storia irlandese, di lotta per l'indipendenza irlandese. E amo l'anima celtica, che è totalmente priva di senso dell'utilità e dell'opportunismo. Uno dei più bei gesti tipici dell'anima irlandese, che adora le provocazioni e le sfide, anche quelle fini a se stesse, fu la visita che il presidente irlandese, Eamon De Valera, rese alla legazione tedesca a Dublino il 3 maggio 1945 (leggete bene la data, il 3 maggio 1945!!), per presentare le condoglianze sue e della Repubblica in occasione della morte di Adolf Hitler.
Non guardate ai nomi o alle persone, andreste totalmente fuori strada: guardate al coraggio, oltre i limiti dell'incoscienza, e al gusto della provocazione - totale, assoluto, fantasticamente folle - visto che mancavano cinque giorni alla fine della guerra in Europa... E sappiamo bene chi aveva vinto.
Al buon WC (Winston Churchill) prese un attacco di bile e pronunciò al Parlamento inglese un celebre discorso di deplorazione.
Ma il gesto di De Valera è rimasto nella storia ed è un gesto fantasticamente bello: riassume, in una sintesi perfetta, l'anima di tutto un popolo. Un popolo che amo dal profondo, perché ama le stesse sfide che amo io: "against all odds".