E' bello, in queste sere di novembre, non ancora fredde, assaporare ovattate atmosfere autunnali, sentire il crepitio del caminetto, ascoltare "the sound of silence" e fare lunghi esami di coscienza per costringersi a dir "Dove ho mancato, dov'è stato?, a dir "Dove ho sbagliato?".
La cosa più singolare che può capitare, in occasioni del genere, è raggiungere il sereno convincimento di non aver mancato o sbagliato in alcunché, senza per questo riuscire ad affrancarsi da una certa sensazione di vuoto.
Forse ho mancato nel riuscire pienamente a comunicare me stesso, a dare il reale senso di me, ma quanti, in definitiva, erano davvero interessati ad ascoltarmi? Questa la domanda vera, questo il metro reale delle compagnie e delle solitudini.
Piero Visani
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