sabato 16 novembre 2013

Ora e sempre metapolitica!



Alcuni, tra i meno giovani utenti di FB, ricorderanno che ebbi un certo ruolo, circa trent'anni fa, nell'esperienza della cosiddetta Nuova Destra, filiazione italiana, ma con identità autonoma, della Nouvelle Droite di Alain de Benoist. In fase di chiusura, mi allontanai da quell'esperienza perché mi sentivo uno dei pochi italiani realmente vicini all'originale, più che alla copia, e della copia non mi piacevano tante cose, a cominciare da un certo "baciapilismo" di fondo.
Oggi constato che è in atto un vivace dibattito, nella Destra italiana (che a mio modesto avviso farebbe bene, per prima cosa, a liberarsi da queste categorie desuete) sul classico - e leniniano - "che fare?" Non ho risposte né suggerimenti sul MERITO, poiché si tratta di una famiglia culturale in cui c'è di tutto, dal diavolo all'acquasanta, e veramente metterla d'accordo appare, più che impossibile, inutile, in quanto suppongo che potranno scaturire solo incredibili pateracchi.
Mi limito a suggerire - tenendomi a ragguardevole distanza dal dibattito in corso, che, vista la lontananza delle posizioni in campo, appare una simpatica disputa teologica sul sesso degli angeli - l'importanza del METODO, non meno che del MERITO.
A un'azione politica degna di questo nome, infatti, si approda solo dopo un lungo lavorio metapolitico, che prepari il terreno per le sintesi politiche. Dunque rinvio alla lucida analisi condotta in proposito da un grande pensatore come Antonio Gramsci. Mi chiedo però - e la curiosità è tanta - quali saranno i reali contenuti del MERITO, perché, com'è noto, nel grande contenitore della Destra italiana c'è esattamente tutto e il contrario di tutto. Molti diranno e già dicono, troviamo un punto di convergenza, ma davvero qualcuno di voi conosce una RIVOLUZIONE (che è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno) che sia scaturita da una mediazione, da una sintesi dei contrari. E qui siamo ancora a livello ideologico. Se poi guardiamo al personale politico, allora non ci resta che piangere: simpatici sederelli in cerca di una sedia per una (poco) dignitosa pensione.
Auguri!! 
Piero Visani

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