Mi sono sempre chiesto per quale ragione gli italiani - un popolo letteralmente fatto a pezzi, nel corso della storia, dalle proprie classi dirigenti - si continuino a considerare un "popolo di furbi" e l'unica risposta che ritengo plausibile a questo dubbio amletico è che essi, sia pure senza alcuna identità che non sia quella individuale, siano riusciti a sopravvivere a classi dirigenti di tal fatta, di cui la successiva è sempre peggiore dell'antecedente.
Forse in questo consiste il miracolo italiano e questa la sua secolare furbizia, che gli ha consentito di sopravvivere - per quanto malamente - a una tale accolita di ladri, insipienti, incompetenti e malfattori.
Devo dire che, personalmente, avrei preferito una radicale ribellione e una totale "tabula rasa", ma penso che la cosa sia relativamente impossibile, in quanto gli italiani non credo vogliano cambiare il loro modo di vivere, ma semplicemente sostituirsi ai governanti esistenti, per poi riprendere l'andazzo preesistente e ricreare situazioni già viste. Se così non fosse, non si spiegherebbe il sedimentarsi di uno schifo assoluto: il nostro non è un Paese da cambiamenti (né parziali né tanto meno radicali). Semmai, è il Paese del progressivo allargarsi delle compromissioni: compromissione per cooptazione... La compromissione per cooptazione è gradita a tutti (o quasi) e tutti la praticano "ad abundantiam", se appena se ne offre loro l'occasione.
Piero Visani