A fronte di un'Europa completamente ferma a livello economico, dove i dati sull'andamento del PIL fanno sorridere e smentiscono crudamente i fautori di una presunta ripresa, è divertente notare come le "ricette di intervento" siano sempre le stesse: più fiscalità, nessun smantellamento di mastodontici apparati pubblici, zero investimenti. Nulla di nulla.
Nel Sessantotto, si chiedeva "l'imagination au pouvoir". Qui basterebbe un po' di "imagination", perché così l'unico futuro possibile è il disastro più totale.
Siamo entrati nella fase in cui l'unica preoccupazione di politici e burocrati è - sul piano "visibile" - raccontare qualche fola e puntare alla preservazione, il più a lungo possibile, di prebende e privilegi, fregandosene bellamente di tutto il resto; sul piano "invisibile", il trasferimento di ogni tipo di patrimoni verso i più diversi "paradisi fiscali" (che tuttora esistono, oh se esistono...!).
Di fronte a questa "conflittualità virtuale", che nasconde - e pure male - una "solidarietà assoluta", da noi il problema principale pare la "difesa dell'esistente". Certamente lo è, per politici, burocrati e titolari di prebende varie. Sicuri che lo sia anche per gli altri...? Davvero la morte per asfissia è così gradita?
Piero Visani