Parafrasando il titolo di una celebre opera di uno studioso bizzarro ma intelligentemente provocatorio come Herman Kahn, è mia opinione che, tempo qualche anno - se dovesse proseguire la tendenza attuale - lo Stato procederà al censimento delle proprietà immobiliari non abitate e comincerà a pretendere di insediarvi extracomunitari. Il tutto per continuare nell'immondo mercato che alimenta oggi Stato e Chiesa, e per abbattere altresì il valore del patrimonio immobiliare nazionale, su cui si precipiteranno quei potentati finanziari che a Stato e Chiesa stanno dietro.
Poi sarà la volta degli immobili di grandi dimensioni abitati da poche persone (ovviamente escluse ville e castelli degli appartenenti alla casta) e successivamente di quelli normali abitati da anziani, single e infine vere e proprie famiglie.
Del resto, quando un business si rivela gigantesco, anche gli appetiti che esso smuove diventano giganteschi e, in un Paese sostanzialmente servile come il nostro, si tratta solo di scegliere la forma di persuasione giusta per sodomizzare l'elettorato. Ad esempio, l'iscrizione al PD potrebbe diventare un viatico per l'immediata esenzione dalle liste di soggetti obbligati all'accoglienza forzosa di immigrati.
Sono certo che tutti sorrideranno o daranno una scrollata di spalle di fronte a questa mia e io sarò ben lieto di poter essere smentito. Dico solo che "chi vivrà vedrà". E non ditemi che verrebbe una rivoluzione, perché in questo Paese di servi sodomiti non è mai venuta e neppure ora verrà.
A me, l'italiano medio ricorda quel personaggio del cabarettista Raul Cremona, tale "Omen", che inveisce tutto il giorno contro la moglie (lo Stato), anche con epiteti irriferibili, e che, quando lei (lui, lo Stato) gli telefona, scatta sull'attenti e comincia a balbettare.
Le derive da servilismo e opportunismo finiscono male, molto male, specie per la bassa forza. Diventeremo "neri" non per caso. Questa la ragione per cui occorrerebbero politiche molto più intelligenti che la semplice ripulsa.
Piero Visani