domenica 9 agosto 2015

Due pesi e due misure


       Giorni fa, in una piazza di Torino, un 45enne con problemi psichici è morto nel corso di un brutale intervento da parte delle cosiddette forze dell'ordine. Il medico del 118, a fronte della renitenza del soggetto in questione a seguirlo con le buone in una struttura sanitaria, ha chiesto un TSO, eseguito da una squadretta della polizia municipale che - applicando il concetto della "minimum force" (come suonano bene, non è vero, queste terminologie belliche USA quando si fanno dei morti...?) - ha ammanettato a forza il renitente e lo ha trasferito di peso in una struttura ospedaliera. Il soggetto stesso, poco dopo essere stato caricato in ambulanza, ha accusato sintomi di asfissia, è diventato cianotico ed è morto quasi subito.
       Come più volte sottolineato nel mio profilo, il problema dei "volonterosi carnefici" non è legato al fatto che siano "carnefici" (quelli sono sempre esistiti ed esisteranno), quanto che siano "volonterosi" a soggetto, nel senso che hanno un fiuto "politico" assai spiccato e lo applicano con molto acume.
       Solo un anno o due prima, infatti, sempre in piena estate, la stessa polizia municipale torinese aveva operato un arresto con tanto di ammanettamento a un marocchino sorpreso in atteggiamento sospetto in corso Vercelli.
       Come ampiamente testimoniato dai video ripresi con i telefonini dagli astanti, la reazione della comunità marocchina della zona non era stata così benevola e rispettosa della legge come quella dei pochi pensionati italiani presenti all'arresto del 45enne. Da bravi popoli giovani, animati ancora da uno spiccato senso comunitario e identitario, i marocchini presenti in zona si sono mobilitati in un baleno e hanno iniziato a far valere le loro ragioni con bastoni e altre armi improprie. E hanno "naturalmente" ottenuto in breve la liberazione del loro connazionale. Come sempre, una piccola rivoluzione è stata "un'idea che ha trovato delle baionette"...
       Anche nella circostanze erano accorse parecchie auto della polizia municipale, ma avevano subito tutte il medesimo trattamento ("respinte con perdite"...).
       Onde tacitare la mala figura rimediata, l'evento venne completamente occultato a livello mediatico, a dimostrazione che in Italia delinquere è possibile, a condizione di appartenere a un'etnia giusta.
       Nel caso del 45enne, la sua sfortuna è stata di essere italiano e per di più privo di solidarietà comunitarie. Contro di lui, quindi, l'azione repressiva dei "volonterosi carnefici" è stata "inflessibile". C'era poco o nulla da rischiare, al massimo un danno di immagine: bastonate e coltellate, niente (quelle fanno molto più male di un semplice danno di immagine). Dunque severità inflessibile, da polizia statunitense, e puntualmente ci è scappato il morto. Ma era un morto italiano, per di più psichicamente disturbato, Si poteva essere inflessibili, contro i deboli, perché è facile esserlo, si rischia nulla.
       Se qualcuno vuole leggerlo come un apologo del nostro presente e del nostro futuro, faccia pure.

                                   Piero Visani