Leggo sul "Corriere della Sera" di oggi che dovrebbero presto arrivare a Capalbio, nel bel mezzo dell'elitaria località della Gauche caviar, circa 50 migranti, destinati colà dal prefetto di Grosseto. E naturalmente, messi a contatto con la dura realtà, gli egalitari della "Sinistra in villa" sono immediatamente insorti.
Alcune dichiarazioni sono bellissime, pari e forse migliori di quelle del rappresentante di SEL che, in Senato, ha rifiutato con orrore di essere paragonato a "un metalmeccanico" (e che diamine, ragazzi, qui ci sono i seguaci di Maria Antonietta, mica quelli di Lenin!).
Il sindaco della amena località toscana ha dichiarato, con spiccatissimo senso della comicità involontaria: "Li hanno messi in luoghi di gran lusso", lasciando palesemente intendere che ovviamente no, dei migranti non lo meritavano certo. I luoghi "di gran lusso" spettano ai ricchi e "illuminati", mica ai poveri, a quella gentaglia miserabile, puzzolente e anche un po' ributtante. Mandateli in un centro di accoglienza, ma lontano, magari al CARA di Mineo, dove ci sono disgraziati come loro e dove il livello complessivo è basso, mica elitario (io adoro vedere la Sinistra sviluppare il suo pensiero egalitario, sono cresciuto al liceo classico "Massimo d'Azeglio" di Torino e questa "simpaticissima fauna" me la sono vista davanti da quando avevo 14 anni. Li conosco ad uno ad uno, sono ancora oggi costretto a ricorrere saltuariamente a farmaci antivomito perché Joseph de Maistre, al loro confronto, era un rivoluzionario modernista...).
A sua volta, il principe Nicola Caracciolo, "de sinistra" fin dal titolo, ha affermato cose assolutamente condivisibili: "Bisogna essere prudenti, comprendere i problemi del territorio e capire che sono territori un po' speciali... Non è un problema di accoglienza, ma di buon senso". Il nobiluomo tocca qui vertici inarrivabili di umorismo involontario: sono gli stessi motivi per cui il sottoscritto - infame commoner (orrore, orrore!!) - è contrario all'accoglienza indiscriminata di migranti in Italia e in Europa. Non solo a Capalbio, ma dappertutto, perché "non è un problema di accoglienza, ma di buon senso". Dunque saremmo d'accordo, l'infame commoner, come il sottoscritto, e il my sweet Lord, come lui. La differenza è minima: io li vorrei con prudenza in assoluto, lui non li vuole solo a casa sua. Vuoi vedere che Sua Altezza soffre di una sindrome tipicamente destroide, la tanto deplorata sindrome Nimby (Not in my backyard)...?
Ah, il mio tanto amato Giorgio Gaber: "un'idea, un concetto un'idea, finché resta un'idea è soltanto un'astrazione...", ma può diventare un realtà, però a casa tua, non nella mia, anche perché tu - miserabile commoner - mica abiti "in luoghi di gran lusso!". E fattene una ragione, pezzente, perché noi siamo egalitari e "de sinistra". Eh, sì...
Piero Visani