Un amico mi chiede come mai non mi occupi di tutte le varie questioni militari che si affacciano prepotentemente alla ribalta dell'informazione. Comprendo la domanda, ma non vedo perché dovrei. In primo luogo, ho già dato, e abbondantemente. In secondo luogo, nel dare, mi sono beccato tali e tante palate di guano che ho preferito desistere. C'era sempre qualcuno più pacifista di me da privilegiare, a ragione. In terzo luogo, ho dismesso qualsiasi logica di appartenenza: non sono islamico, ovviamente, ma non sono neppure europeo o italiano. Sono un tertium genus, lo schiavo di qualche regime totalitario e - in quanto schiavo - ho solo doveri, nessun diritto. Di cosa dovrei parlare, o scrivere o commentare? Sono ostile ai "tagliagole", questo è certo, ma da qualsiasi parte si schierino e personalmente non sono per nulla convinto che sia una sola, anzi...
Me ne sto per i fatti miei, guardo. Potrei commentare - se a qualcuno interessa - l'attacco con "fuoco greco" condotto da illustri compatrioti all'isola spagnola di Formentera. Non vedo altro di interessante. Io non c'entro più niente con ciò che mi capita intorno: non voglio nulla, non chiedo nulla. Ho una mia identità, ma non ho da tempo più alcuna nazionalità o senso di appartenenza o quel che sia. Non ho nulla da difendere, tanto meno l'Occidente o l'Europa. Per me, possono tranquillamente morire. Ma perché, sono ancora vivi?
Piero Visani