domenica 28 agosto 2016

Austin (Texas)


       Uno dei posti più singolari che abbia mai visitato, afflitta da gigantismo (e da altro). La mia camera d'albergo (in realtà un appartamento di 90 mq) era la sintesi del concetto di spazio di quella città, la capitale del Texas, a circa 250 km dal confine messicano.
     Ricordo molte pubbliche virtù e un certo numero di ristoranti che a mio parere non erano altro che bordelli, per quanto di lusso. Ricordo un'intensa vita notturna, parecchia "cerveza" e parcheggi dove c'era da aver paura a lasciare la macchina, tanto erano enormi e deserti.
   Ricordo che noi italiani, partecipanti all'"International Visitor Program" (IVP), eravamo tenuti particolarmente d'occhio dalla nostra escort (in realtà un compassato signore di origine ungherese, piuttosto avanti con gli anni). Ricordo che, nel giro di poche sere, riuscimmo a divertirci parecchio, uscendo a visitare il centro città a tarda notte, quando in realtà avremmo dovuto essere disciplinatamente a nanna. Ma ho sempre avuto una forte idiosincrasia per la disciplina ufficiale, non fa per me...
       Poi ho visto i film della serie "Machete" e ho capito che non avevo visto (e vissuto) per niente male.

                           Piero Visani