Leggo nella pagina culturale del "Corriere della Sera" di oggi, a firma di Antonio Carioti, che Adolf Hitler, nel suo "Testamento politico", appena edito dalla BUR, accentua la sua polemica anticristiana e antiborghese. Su certi versanti politici, determinate accentuazioni si fanno solo "in articulo mortis", cioè quando è visibilmente troppo tardi. Ci sarebbe da trarne infiniti insegnamenti, ma serve il "voterello" dei buoni borghesi, e li si preferisce sempre, dimenticando che sono sensibili solo alle mance, specie se cospicue. Poi, accorgersene in sede testamentaria, è sempre tardi... E' una discriminante antropologica, ma è perfettamente inutile parlarne.
Piero Visani