Siamo assolutamente sicuri che in questo Paese un movimento di cittadini, animato dalle migliori intenzioni (e non mi riferisco in alcun modo ai 5 Stelle, ma li utilizzo come spunto argomentativo), potrebbe davvero mescolarsi con la politica senza finire impantanato nelle paludi dei faccendieri, dei maneggioni, di quelli che sanno come "ungere la macchina", etc. etc.? Di quelli che hanno incarichi di responsabilità a Roma ma residenza a Malta (sic), che sono passati attraverso corpi dello Stato che non sai quanto vivano di vita autonoma e quanto sappiano distinguere il pubblico dal privato.
In una parola, è ancora possibile - o lo è mai stato - fare politica in Italia senza "sporcarsi le mani" oppure ridursi a fare niente, perché la macchina della politica e della burocrazia funziona solo nelle mani di soggetti che definire inappuntabili è un risibile eufemismo?
Mi piacerebbe sentire qualcuno, molto più autorevole di me, che evidenzi questa macroscopica degenerazione, perché siamo stretti nell'ambito di una dicotomia che è anche terribilmente contraddittoria e che si articola più o meno così:
1) occorre saper governare per poter gestire la cosa pubblica;
2) ma in che cosa consiste questo "know how": solo nel gestire con metodi tutt'altro che irreprensibili una macchina che PARE NON POTER FUNZIONARE ALTRIMENTI?
E' come se, volendo commettere un reato, ci si affidasse ad una persona irreprensibile. Difficilmente otterremmo l'obiettivo iniziale, quello trasgressivo-criminale.
Qui siamo all'esatto contrario: si vorrebbe governare onestamente, ma dove li trovi, in questo sistema politico-burocratico, soggetti che non abbiano la rogna? Come minimo, ci vorrebbe molta fortuna.
Dal mio punto di vista, clamoroso è il "silenzio dei colpevoli" su tale straordinaria degenerazione: un sistema talmente inquinato e malato da poter funzionare solo se si ricorre agli agenti patogeni e se ne fa abbondante uso. Tutto il resto è mero placebo, con effetti analoghi a un placebo, ovviamente, cioè zero. La "più bella democrazia del mondo", quella di Gomorra!
Piero Visani