Commentando l'infelice uscita del ministro Fornero sui comportamenti della gioventù italiana, a di lei dire troppo choosy, lo scrittore inglese Tim Parks, ottimo conoscitore di cose italiane, ebbe a scrivere che la presunta battuta del ministro suonava come dire, in italiano, "ho fatto il militare a Oxford!".
Ci ho ripensato ieri sera, vedendo la grottesca intervista rilasciata da uno spaesato Mario Monti a Lilli Gruber, su La7. Penso che in tutte le classi, ai tempi della scuola, ci fosse un compagno secchione, palesemente deficiente, che godeva di infinita stima per la sua capacità di allinearsi ai valori dominanti, e che la stima dei conformisti nei di lui confronti fosse talmente elevata da indurlo ad autoconvincersi, alla lunga, di essere intelligente. E' un po' come la "sindrome da Bocconi": prendete un gruppo di emeriti coglioni, provenienti però da stimati lombi, metteteli insieme in un ambiente pseudo-rarefatto e lasciate che se la cantino e se la suonino insieme: non ci vorrà niente perché nasca un complesso di superiorità. Fondato sul nulla (non avete almeno un "teschio di caz..." bocconiano tra le vostre conoscenze? Io più di uno...), ma solido.
Il buon senatore Monti, alla prese con la perfida Lilli (che di comunicazione se ne intende, e non poco), faceva la figura del vecchio stolido capitato in una televisione di cyborg (il nuovo look della Gruber a quello, e solo a quello, induceva a pensare...). Cadeva in tutte le trappole concettuali e comunicative che lei, con feroce insistenza, gli poneva; dava prova di avere una dialettica da "cadavere in buona salute"; si contraddiceva concettualmente di continuo; faceva battute di spirito che forse avrebbero fatto ridere in un collegio di educande di fine Ottocento (ma non ne sono sicuro...) e - ciliegina sulla torta! - si dichiarava disponibile a un confronto televisivo con i suoi rivali Berlusconi e Bersani (con grande gioia di entrambi, mi immagino, visto che il primo ha grande dimestichezza con la comunicazione televisiva, mentre il secondo, con le sue continue pseudo-metafore da contadino della Bassa, almeno riesce a farsi capire da quanti condividono il suo QI, o la sua cifra comunicativa...).
Non so se Monti abbia degli spin doctor. A prima vista, parrebbe assolutamente di no, visto com'è tragica la sua comunicazione e com'è "ingessato" lui. La "perfida Lilli", poi, per impedirgli di stabilire - per chi la capisse - una sorta di contrapposizione sub-liminale sul suo essere incapace come comunicatore, ma capacissimo come ragioniere (dire politico sarebbe un'offesa alla politica), in chiusura di trasmissione gli ha ricordato come, durante il suo governo "straordinariamente riformatore", nonostante una fiscalità demenziale, i conti dell'Italia siano drammaticamente peggiorati.
Il senatore Monti non ha gradito l'obiezione, palesemente. Si è lasciato andare ad alcune battute di quelle che fanno ridere solo lui, forgiate per di più in un linguaggio moderno come quello di coloro che chiamano la comunicazione pubblicitaria "réclame"..., e naturalmente ha dato la colpa ai governi precedenti e al... contributo italiano al salvataggio di Grecia, Portogallo, Irlanda, etc. Chissà se un giorno, prima di finire tutti sepolti sotto le loro malefatte, sentiremo mai un politico italiano che attribuisca le colpe del collasso nazionale alle follie della spesa pubblica!
Nell'attesa, poiché ci viene chiesto di compiere una "scelta civica", io inviterei i responsabili della comunicazione montiana a cambiare mestiere (più che uno slogan, pare un autogol...!) e gli italiani a riflettere sul fatto che, se i montiani fanno comunicazione così, è lecito chiedersi come faranno tutto il resto...!! Il loro curriculum, per altro, non è male: per ora, hanno sepolto definitivamente un Paese, il nostro; ma, se li lasciamo fare, possono ambire a di più...
Piero Visani
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