Non solo un giovane, anche un anziano. Anzi, tutti i giovani e tutti gli anziani. Il titolo di questa vecchia canzone di Zucchero, infatti, è totalmente metaforico: è necessario essere provvisti di libido esistenziale per sottrarsi tanto alle insidie dello stress quanto a quelle, non minori, dell'Azione Cattolica. Sentendomi del tutto immune dalle seconde, cerco di sottrarmi alle prime con una consapevole libido esistenziale che non vedo, ahimé, granché condivisa, ma la cui mancata condivisione non mi induce certo a desistere.
Sono in un momento non facile della mia vita, pieno di ferite e lacerazioni, ma sono altresì in un momento promettente, non solo professionalmente, ma perché continuo ad essere animato da una grande voglia di vivere. Non bisogna mai fermarsi, e io non mi fermerò. In certi momenti, le sirene dell'incertezza e della desistenza fanno sentire il loro canto suadente e tentatore, ma nella mia mente si sta delineando da tempo una precisa strategia comportamentale: privilegiare i fattori permanenti su quelli transeunti. I secondi hanno una loro innegabile importanza e spesso esercitano un effetto condizionante sulla vita di una persona, ma gli unici che contano davvero sono i primi.
Come chi ha la bontà di seguire questo blog sa bene, ogni tanto i fattori transeunti esercitano su di me il loro effetto nefasto. Tuttavia, anche se mi lacerano, sono sempre quelli permanenti a prevalere, perché io so dove andare, e perché.
Ho le mie debolezze - questo sì -, le angosce che mi stringono la gola e mi fanno vacillare, ma poi riprendo la mia marcia, aiutato e direi sostenuto dalla mia libido esistenziale. Sono una roccia, a modo mio, per quanto fatta di materia fragile. E tuttavia, se guardo indietro, posso dire con soddisfazione di non essermi mai piegato a niente e a nessuno. Ne vado orgoglioso. In un mondo in cui la mancanza di carattere fa danni ancora maggiori di quelli - già disastrosi - perpetrati dall'ignoranza, procedo coerente e costante, con i miei dubbi esistenziali, ma le mie certezze comportamentali. Non sono mai stato e mai sarò un cicisbeo, uno di quegli uomini che fanno la gioia di chi li manovra.
Tutto questo - l'ho scritto più volte - ha un costo, ma ogni tanto - ad esempio stanotte - c'è anche chi mi scrive per esprimermi il proprio apprezzamento. Sono di notoria infamità, sgradevolezza, spirito polemico e polemogeno, ma qualche estimatore mi è rimasto. Anzi, di meglio e di più: qualcuno che comprende la ratio che ispira i miei comportamenti. Gli sono grato e aggiungo che non mi sono mai sentito un mostro, anche se spesso si è cercato di farmi passare per tale. Cerco solo di essere coerente, di avere una dignità, di non farmi dirigere dall'interesse. Lo so, per qualcuno sono discorsi strani e totalmente incompensibili. Per me, no.
Piero Visani
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