Questo correre in allegria verso un nuovo 1789, negando l'evidenza (da "beati possidentes"...) e rinviando tutto a un futuro che sarà inevitabilmente migliore (i "domani che cantano"...), in definitiva mi diverte. Dopo tutto, siccome non penso certo di essere vivo, in un mondo come l'attuale, dovrei forse preoccuparmi di morire...? Inoltre, essendo il sottoscritto un giacobino e per nulla mite, certe scadenze - come dire? - un po' mi attizzano. Ad esempio, tanto per essere molto chiari, la ripartizione dei lutti, in modo da non dover essere solo io - e quelli come me - a sopportarli. In circostanze siffatte, la possibilità di condividere, fosse pure qualcosa di molto specifico, è una prospettiva comunque allettante.
Piero Visani
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