giovedì 14 agosto 2014

Inganni

       Ho perso una discreta quantità di tempo, in vita mia, a correre dietro a terribili inganni. La sensazione è sgradevole, ma ha un pregio innegabile: tutto ciò che si è sperimentato o cercato di sperimentare fino in fondo non lascia rimpianti. Se si attraversano le cose da cima a fondo, si può capire se sono tutto, o nulla: se sono tutto, riempiono di gioia; se sono nulla, lo hai toccato con mano; se sono qualcosa, e quel qualcosa non è definito da te, ma da altri, potrai sempre uscire di scena con classe, lasciando la tua "lei" del momento ai suoi calcoletti da ragioniera, di modo che se li possa godere da sola o con altri, ma non con te. Tu scomparirai, annegherai in qualche abisso, dal quale, siccome sei nuotatore provetto, certamente risalirai. E, se proprio non dovessi, meglio morire in acque veramente procellose e profonde che nella vasca dei pesci rossi, cui eri destinato... La classe non è acqua...sporca...

                  Piero Visani

2 commenti:

  1. La parte divertente di un uomo ingannato dall'ennesima "lei" (e penso che gran parte del genere umano di sesso maschile ne sia stato complice) è che probabilmente se lo aspettava ma la "sublimazione estetica" (ed estatica in alcuni momenti) conseguente gli abbia, a torto, fatto dimenticare il profondo lago nero alla fine della strada...

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  2. Caro Marco, la tua analisi è perfetta. Nel caso di specie, si tratta di una mera "sublimazione estetica", purtroppo decisiva per un uomo assai sensibile all'estetica come lo scrivente. Tutto il resto l'ho visto formarsi e me l'aspettavo. A un certo punto, mi sono solo preoccupato di non esserne l'unico a uscirne con qualche danno...

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