I mezzi di comunicazione del regime UE stanno avviando, per ora ancora sommessamente, una nuova campagna, quella per la difesa della "Festung Europa" dalle gravi minacce che si stanno addensando sulla medesima.
Il linguaggio è suadente: abbiamo pensato (a colpi di Welfare, prelievi forzosi, tasse e confische...?) troppo al benessere (sic) dei cittadini; poi abbiamo pensato troppo alle politiche di austerità e di pareggio del bilancio, e ora ci troviamo scarsamente difesi in un mondo dove rischiamo di fare la fine del vaso di coccio in mezzo a quelli di ferro.
Non c'è stata una politica di sicurezza comune (ma no, ma va?) e quella che è stata allestita è un patetico guscio vuoto, con bilanci militari in costante riduzione per fare spazio al rafforzamento delle banche e delle burocrazie.
A questo punto, parte il monito dei nuovi "crociati della UE": dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi, altrimenti la costruzione europea potrebbe sfaldarsi di fronte a nuove, terribili minacce.
Come già scritto giorni fa, gli euroburocrati, dopo aver sequestrato i nostri soldi, ora vogliono anche le nostre vite e quelle dei nostri figli per mettersi al riparo da pericoli che, nella migliore delle ipotesi, sono stati suscitati dai loro demenziali alleati statunitensi.
A questo "I want you for the E.U. Army", la mia risposta è semplice e credo possa e debba essere quella di tutti gli europei che amano la UE come la amo io, cioè la vogliono morta il più presto possibile: "né un uomo né un soldo", come ebbe a dire il deputato socialista Andrea Costa nel 1887, dopo il massacro di Dogali, nei riguardi dell'impresa coloniale italiana.
In effetti, dopo averci spogliato di tutto, gli eurocrati hanno una bella faccia a sollecitarci alla loro difesa. D'accordo che noi - come italiani - abbiamo una consolidata tradizione (e vocazione) di "ascari" dei potentati più diversi, ma "morire per l'UE" è decisamente più ridicolo che "morire per Danzica". D'altronde, economicamente siamo già morti; ora hanno scoperto che potremmo essere utili se morissimo pure fisicamente, e si preparano ad arruolarci per farlo.
A questa improvvida "chiamata alle armi" da parte dei nostri torturatori, io dico che l'unica risposta possibile è "né un uomo né un soldo", e l'unico comportamento accettabile è la diserzione dalle file delle loro scatologiche armate. Se voglio difendersi, che lo facciano da soli: denari per comprare mercenari di ogni tipo e risma certo loro non difettano! Se la casa dei miei carnefici va in fiamme, io acqua di sicuro non ne porto. Resta ovviamente aperta l'opzione di portare benzina...
P.S.: la scelta dell'immagine è da interpretarsi come il più classico - e fervidamente condiviso - "gesto dell'ombrello"!
Piero Visani
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